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Come navigare nel futuro incerto e poli-crisi del nuovo disordine globale 

Negli ultimi anni sono nate e si sono sviluppate diverse crisi, che hanno colpito e continuano a colpire tutto il mondo. Pandemia, guerra in Ucraina, crisi climatica, economica, energetica, disuguaglianze e crisi geopolitiche generano una serie di sfide che i cittadini ripongono nelle mani di aziende e istituzioni. Tuttavia, secondo l’Ipsos ‘Global Trends 2023: navigare in un futuro incerto e cogliere le opportunità’, il 74% degli intervistati ritiene che il proprio Governo e i servizi pubblici faranno poco per aiutare le persone durante i prossimi anni, mentre per il 36% il Governo o le imprese (45%) sono in grado di pianificare il futuro a lungo termine.

Globale e locale, una tensione crescente

Sebbene molti parlano di de-globalizzazione, almeno sei persone su dieci nel mondo ritengono che la globalizzazione abbia un effetto positivo, sia per sé stessi (62%) sia per il proprio mercato di riferimento (66%). Nell’ultimo decennio, anche se le tensioni geopolitiche sono peggiorate, questa cifra è aumentata leggermente.
Ma al contempo otto intervistati su dieci ritengono che se non cambiamo rapidamente le nostre abitudini, presto andremo incontro a un disastro ambientale. Ciò su cui non c’è accordo è come affrontarlo, e nonostante i livelli di preoccupazione siano così elevati, oltre la metà concorda sul fatto che gli scienziati non sappiano fino in fondo di cosa stanno parlando in merito alle questioni ambientali.

Marche e aziende, le aspettative dei consumatori

Nonostante le divisioni a livello globale, Ipsos Global Trends mostra che le persone hanno chiare aspettative nei confronti di brand e aziende. La maggioranza crede che le aziende possano essere una forza per il bene comune, con l’80% che concorda sul fatto che i brand possano contemporaneamente perseguire obiettivi economici e sostenere buone cause. Allo stesso tempo, però, il 53% degli intervistati non ha molta fiducia nei leader aziendali.
Inoltre, quasi due terzi dichiara di cercare, il più delle volte, di acquistare prodotti da brand che agiscono in modo responsabile, anche se più cari (64%).

Il progresso tecnologico e l’impatto sulle nostre vite

Tra le crescenti richieste di regolamentazione delle Big Tech, sei persone su dieci nel mondo temono che il progresso tecnologico stia distruggendo le nostre vite. Allo stesso tempo, però, il 71% afferma di non riuscire a immaginare una vita senza Internet, e una percentuale ancora maggiore, l’81%, è rassegnata all’idea di perdere un po’ di privacy a causa di ciò che le nuove tecnologie possono fare.
Ma nonostante le cupe prospettive globali, continuiamo a essere fiduciosi per il prossimo futuro. La nostra tendenza all’ottimismo è evidente: mentre solo il 31% è ottimista pensando al mondo nel suo complesso per l’anno prossimo, la maggior parte si considera felice (57%) e il 59% è ottimista su come il 2023 sarà per sé e per la propria famiglia.

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